A tutti è nota la celebre Fontana di Trevi. Meno nota è l’affascinante stratificazione che si estende sotto il Rione, di cui l’area archeologica sotterranea del Vicus Caprarius costituisce un suggestivo esempio.
Tra 1999 e il 2001, nel corso dei lavori di ristrutturazione dell’ex Cinema Trevi venne portato alla luce, a oltre nove metri di profondità rispetto all’attuale livello stradale, un complesso edilizio di età imperiale che rappresenta senz’altro una notevole testimonianza del tessuto urbanistico dell’antica Roma.
Tra le evidenze archeologiche rintracciate durante gli scavi spiccano porzioni ben conservate dell’Acquedotto Vergine, uno degli undici acquedotti romani inaugurato da Marco Vispanio Agrippa nel 19 a.C. che consentiva l’approvvigionamento idrico dell’Antico Campo Marzio, fino a gettarsi nelle acque delle grandiose Terme agrippine. Il sito archeologico che visiteremo è stato completamente musealizzato ed è liberamente fruibile. Un luogo molto suggestivo che ci permetterà di comprendere la millenaria stratigrafia di Roma.